Se il Novecento ha ucciso la Storia, il nuovo secolo stringe con sempre più decisione le sue avide dita attorno alla nostra intimità. Sembra una carezza protettiva nei confronti di pericoli endogeni e internazionali, ma è un’effusione simile a un bacio della morte. Ad ogni concessione, il privato soccombe al pubblico, in una pericolosa equazione in cui il prezzo della nostra indipendenza dalle interferenze politiche, religiose, sociali è la negazione stessa di ogni libertà.a progressiva erosione del privato, volontaria o istituzionale che sia, è il vero grande tema crossmediale della fantascienza contemporanea. Quel piccolo salto tecnologico senza ritorno immaginato da ogni episodio di Black Mirror, quella crescita esponenziale delle intelligenze artificiali fino a sfiorare il territorio divino dell’onniscenza di Person of Interest e Ex Machina.

Ogni pulsione è sotto assedio, ogni segreto è già morto nel momento in cui viene articolato in un tentativo di condivisione. Questi famosi scenari televisivi e cinematografici impallidiscono di fronte al futuro immaginato e disegnato da Reiko Shimizu, quello in cui un segreto è violabile non appena nasce nella nostra mente.

Nessuno potrà mai smettere di guardare con gli occhi e provare le cose col cuore. Nessun progresso di scienza e tecnologia potrà mai censurarlo. Perché questa è l’unica terra sacra ancora libera che che ci è rimasta.

La genesi di Himitsu The Top Secret è con inappuntabile realismo una situazione eccezionale in cui si decide di sperimentare l’ultima frontiera tecnologica. Una semplice risonanza magnetica tomografica, unita a stimolazioni elettriche, consente di riprodurre tutto ciò che un essere umano ha visto negli ultimi anni di vita. L’unica condizione è quella di recuperare l’encefalo del deceduto intatto e a poche ore dalla sua morte.
Se a morire in circostanze non chiare è il presidente degli Stati Uniti, allora violare l’ultima terra sacra diventa accettabile.

himitsu_v01_ch01_pg061-copia

Himitsu (in giapponese “segreto”) nasce come una one shot di una settantina di pagine, pubblicata nel 1999 sulla rivista Melody. L’autrice è Reiko Shimizu, erede naturale di Moto Hagio (una leggenda vivente, celebre in patria tanto quanto Hayao Miyazaki) e come lei amante della speculazione scientifica. Dopo il successo della sua serie di lungo corso Kaguyahime (pubblicata in Italia come La Principessa Splendente), impressionata da un caso di cronaca nera giapponese, la mangaka realizza una storia in bilico tra la possibilità di gettare luce sulla verità e l’impossibilità di farlo senza sgretolare limiti etici e morali.
La storia autoconclusiva, che apre il primo di questa serie di 12 volumi, è eccelsa: il pubblico giapponese sommerge l’editore di lettere, impressionato dalla capacità della Shimizu di trasformare un’indagine investigativa in una crisi senza precedenti del concetto di intimo e inviolabile.

Due anni più tardi comincia la serializzazione di questo manga superbo, da cui è poi stata tratta una serie animata (sbiadita rispetto al materiale originario) e un film che uscirà nelle sale giapponesi il prossimo agosto.
Una volta aperto il vaso di Pandora, non si può più richiudere: la tecnica eccezionalmente usata nel 2055 negli Stati Uniti diventa la specializzazione del nono distretto della polizia a Tokyo nel 2060. La consuetudine però non può normalizzare gli effetti sociali, psicologici e filosofici che questa ricerca della verità pone: chi ha l’onere di spiare nella mente altrui? In quali casi? Con che limiti?

himitsu0004

A Tokyo se ne occupa il vicecommissario Maki Tsuyoshi, unico sopravvissuto all’esplorazione della spaventosa mente di un sadico assassino seriale. Al Nono i suicidi e i tracolli nervosi sono all’ordine del giorno, come imparerà ben presto Aoki Ikkou, la nuova recluta.
Non è solo l’effetto da snuff movie di assistere ai crimini più efferati attraverso il punto di vista delle vittime degli stessi, è che nel regno della mente fare ordine tra reale e percepito può portare alla follia. Se le droghe ti danno allucinazioni, se le manie di persecuzione o la surpestizione ti mostra visioni che tu credi reali, esse appariranno vere e concrete ai tuoi occhi e a quelli di chi frugherà tra le tue memorie.
O forse a erodere l’equilibrio mentale dei detective è quest’immersione nell’umanità senza mediazioni, nel suo quotidiano grottesco di cui lo sguardo è l’ultimo filtro. Un conto è sbirciare di sottecchi una scollatura, un altro è passare settimane a vedere un mondo dove esistono solo pezzi di carne, erotismo, prede, possibili cadaveri.

In Himitsu l’ipocrisia quotidiana non è protetta da quel velo di sottile menzogna che grazia gli altri dai nostri istinti peggiori, non per chi cerca la verità. Un velo che per Maki, sopravvissuto eppure mai uscito davvero dall’incubo, si squarcia con estrema facilità. Un velo che Aoki è disposto a sollevare, rischiando la follia, per tendergli una mano, mentre continua l’assedio delle menti di vittime innocenti e assassini perversi, ammassati al Nono da una società che richiede giustizia e verità, anche a costo di profanare l’ultima terra sacra, la mente.

Se vedere equivale a contaminare una terra sacra, allora non voglio più vedere. Uno è disposto a tanto quando ama.

La serializzazione di questo superbo manga si è conclusa con il dodicesimo volume in Giappone. In Italia è appena stato pubblicato il primo tomo da RW Edizioni. Difficilmente quest’anno troverete molte crime story o speculazioni fantascientifiche di questo livello. Le indagini di Himitsu hanno la profondità esistenziale dei monologhi di True Detective, il connubio tra sublime e orrorifico dell’Hannibal di Bryan Fuller, il guizzo geniale e paurosamente realistico di Black Mirror. Ogni volume contiene un’indagine autoconclusiva, casi che per efferatezza sono consigliabili sicuramente a un pubblico maturo, pur non indugiando mai nella morbosità fine a se stessa.

Se Reiko Shimizu è una sceneggiatrice mai banale, tagliente e emotivamente intensa, come disegnatrice è accattivante e perfezionista. Il suo stile, perfezionato negli anni, unisce bishounen femminei a donne sensuali, tavole essenziali e ariose, ricche dinamismo e dal taglio decisamente cinematografico.

himitsu-top-secret-v03-ch05-pg045-copia

Sarei pronta a concedere l’obiezione sulla categoria manga se non fossimo nel 2016, con la graphic novel assunta a forma d’arte e santificata in ogni sua forma (spesso a sproposito), con le librerie dei lettori stracolme di volumi Coconino, Bao Publishing e qualche spillato Marvel di pregio. Davvero, è giunta l’ora di abbattere quest’ultima barriera: difficilmente potreste trovare un punto di partenza più compiuto, adulto, accattivante e vicino all’etichetta di capolavoro per addentrarvi (o ritornare) nell’impero a fumetti del Sol Levante.

Himitsu è un’uscita fantascientifica di pregio, una crime story imperdibile, che nel 2016 non avrà molti rivali, che merita uno spazio nei vostri incubi.



Players è un progetto gratuito.

Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link Amazon che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.

Grazie!
, , , , , , ,
Similar Posts
Latest Posts from Players

Comments are closed.